Il percorso, che si sviluppa nei cunicoli affacciati lungo la strada interna, illustra attraverso materiali archeologici, fonti documentarie e un ricco apparato di fotografie e tavole ricostruttive lo sviluppo storico di Siena, dai primi rinvenimenti nell’area urbana fino allo straordinaria fioritura di età comunale e al compiuto assetto dell’ospedale alla metà del XV secolo. Il tema è affrontato attraverso quattro sezioni, corrispondenti ad altrettante partizioni dello spazio espositivo, che articolano lo sviluppo in quattro aree cronologiche e tiene ampiamente conto delle indagini scientifiche condotte a tra fine Novecento e primi anni Duemila nell’area dell’ospedale e di piazza Duomo.
La prima sezione è dedicata alle più antiche tracce di presenza nell’area urbana: tra i materiali esposti quelli provenienti dalle stratigrafie di epoca etrusca dagli scavi del Santa Maria della Scala, con frammenti di bucchero decorati a cilindretto, frammenti di lastre white on red e ceramica acroma, probabilmente pertinenti ad un edificio residenziale di metà VII sec. a.C. Il percorso espositivo prosegue con lo sviluppo dell’area urbana di epoca ellenistica e con quello di età romana, con la deduzione della colonia di età augustea. Anche per questi periodi il materiale esposto proviene dagli scavi sotto l’ospedale.
L’evoluzione del colle della cattedrale in epoca tardoantica e nell’alto Medioevo è stata riletta alla luce della cospicua documentazione archeologica rinvenuta negli scavi dell’ospedale e sotto il Duomo, ricomponendo un quadro storico finora molto lacunoso.
L’età comunale è documetata dai reperti provenienti dal convento del Carmine e dagli scavi del Duomo, mentre l’ultima sezione, nella cappella di san Girolamo, illustra la vita ospedaliera attraverso i materiali del Santa Maria, con particolare riguardo ai reperti rinvenuti nello scavo delle corsie di San Galgano e Sant’Ansano..
Fanno parte del percorso gli spazi del lavatoio, la voragine del ‘carnaio’ e la ‘strada interna’, via pubblica inglobata dall’ospedale.
Il progetto, curato da Silvia Pallecchi, Federico Cantini, Marie Ange Causarano e Betarice Sordini, si avvale di un ricco apparato documentario, fatto di planimetrie, ricostruzioni (affidate allo studio Ink link) e approfondimenti tematici, inseriti in pc touch screen.